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ETF Significato | Exchange Traded Fund
ETF sta per Exchange Traded Fund, un pool di investimenti di attività con le caratteristiche di un fondo comune di investimento e un titolo. Gli ETF rappresentano, come i fondi comuni di investimento, un paniere di investimenti messi insieme. Inoltre, gli ETF operano sui mercati di borsa esattamente come un titolo.
ETF vs Fondi Comuni di Investimento
ETF e fondi comuni di investimento differiscono per diversi motivi. In primo luogo, il trasferimento di quote in fondi comuni di investimento comporta un processo più manuale, che di solito richiede più tempo per essere elaborato e presenta più ostacoli, tra i quali: importo minimo significativo dell’investimento iniziale, particolari prerequisiti degli investitori, conti speciali e documentazione specifica.
Oltre al modo in cui vengono acquistati e venduti, la principale differenza tra ETF e fondi comuni risiede nella strategia di investimento sottostante. I fondi comuni di investimento sono gestiti attivamente, il che significa che sono gestiti da gestori patrimoniali che decidono in modo proattivo cosa e quanto acquistare o vendere di titoli specifici.
Gli Exchange Traded Fund perseguono invece una strategia di investimento passiva che si traduce nel replicare o “copiare” un particolare benchmark o indice, un paniere di titoli raggruppati in base ad alcune caratteristiche che hanno in comune,ad esempio il loro settore, la geografia o la capitalizzazione di mercato.
Cosa ha reso gli ETF sempre più popolari?
I fondi comuni di investimento sono gestiti da professionisti della gestione patrimoniale, la società di gestione degli investimenti, che è gestita in modo simile a qualsiasi altra attività e quindi affronta molte spese, dal personale alle attrezzature, dall’affitto ai costi di transazione, ecc. Alcuni di questi costi sono sostenuti dalla società, altri dal fondo e, in ultima analisi, dall’investitore. Per questo motivo, le spese dei fondi comuni sono superiori a quelle degli ETF poiché includono, tra l’altro, una commissione di gestione per perseguire una strategia gestita attivamente.
D’altra parte, gli ETF non addebitano alcuna commissione di gestione ed i costi sottostanti sono minimi.
Di conseguenza,i fondi comuni di investimento di solito hanno circa l’1-3% annuo di costi – Total Expense Ratio o TER – mentre le spese annuali degli ETF possono essere molto basse, addirittura solo lo 0.20-0.30%.
Ci si aspetterebbe ragionevolmente che una strategia di investimento attiva sia superiore a una passiva e che, nel lungo termine, i fondi comuni di investimento per esistere dovrebbero generare un rendimento più elevato – rispetto alla loro controparte passiva – per coprire le commissioni extra al minimo e fornire valore aggiunto ai sottoscrittori.
Ma è davvero così?
Vi è da tempo un lungo dibattito sul fatto che a più alti coefficienti di spesa dei fondi comuni di investimento corrispondano o meno maggiori rendimenti per gli investitori. Purtroppo, l’evidenza mostra che molti fondi comuni di investimento risultano seguire una strategia piuttosto passiva e sottoperformare alternative di investimento simili ma molto più economiche. Di conseguenza, le spese dei fondi comuni di investimento rappresentano, in molti casi, un aggravio per i rendimenti degli investitori; è così che i fondi comuni di investimento “tradizionali” hanno gradualmente perso il loro fascino rispetto a fondi passivi a basso costo come gli ETF, da quando sono stati creati per la prima volta all’inizio degli anni novanta.
ETFs vs Fondi Indicizzati
Gli Indici di Mercato (Index o Benchmark)
Un fondo indicizzato è un veicolo di investimento che replica un indice di mercato, copiando fedelmente gli investimenti sottostanti e le loro ripartizioni percentuali sul totale.
Gli indici di mercato rappresentano un gruppo di titoli con caratteristiche di mercato specifiche; gli indici sono progettati per rappresentare e misurare la performance dei titoli in uno specifico mercato, classe di attività, settore o strategia di investimento.
Ad esempio, l’Euro Stoxx 50 rappresenta le 50 blue chip europee con la maggiore capitalizzazione, e l’S&P 500 è costituito dalle 500 maggiori società quotate negli Stati Uniti.
Caratteristiche degli Indici di Mercato
Gli indici variano anche per altre caratteristiche specifiche diverse dal paniere di investimento sottostante. Tuttavia, le specifiche o le regole essenziali che ogni indice di investimento deve avere sono le seguenti:
- Profilo del paniere di investimenti/Strategia: quali caratteristiche devono avere i titoli per essere inclusi? Gli indici azionari possono essere composti da 15 a più di 2000 titoli.
- Frequenza di ribilanciamento: con quale frequenza il paniere di investimenti viene ribilanciato e rivalutato per escludere i titoli che non soddisfano più le regole del indice e sostituirli con dei nuovi? Il periodo di ribilanciamento varia generalmente da trimestrale a annuale.
- Metodo di ponderazione: come vengono ripartiti i titoli rispetto agli altri all’interno del portafoglio totale? I metodi di ponderazione più comuni sono ponderati allo stesso modo o equal-weighted (tutti i titoli hanno la stessa ripartizione percentuale) e ponderati per la capitalizzazione o capitalization-weighted (le attività sono ripartite proporzionalmente in base alla capitalizzazione di mercato.)
- Metodo di determinazione dei prezzi: gli indici possono essere Total Return o Price Return. I primi, più utilizzati per gli indici obbligazionari ma anche per quelli azionari, includono tutte i proventi distribuiti dai titoli sottostanti (interessi, dividendi, ecc.) e presuppongono che questi vengano reinvestiti (nello stesso titolo che distribuisce quel denaro.) D’altra parte, gli indici Price Return seguono solo i movimenti dei prezzi (plusvalenze e perdite.) Il rendimento totale del prezzo fornisce un quadro più accurato del rendimento reale dell’investimento. Tuttavia, poiché il rendimento di prezzo (non totale) è ciò che viene mostrato di default dai grafici azionari, per avere un quadro del rendimento totale dell’azione o dell’indice, bisognerebbe sempre far riferimento all’andamento del prezzo rettificato, così detto adjusted price.
Che differenza c’è tra ETF e fondi indicizzati?
I fondi indicizzati perseguono una strategia di investimento passiva; i gestori dei fondi indicizzati si impegnano a garantire che il fondo si avvicini allo stesso modo dell’indice. A causa della loro natura passiva, gli indici di costo dei fondi indicizzati sono generalmente inferiori rispetto ai fondi gestiti attivamente.
Gli Exchange Traded Funds (ETF), come i fondi indicizzati, replicano un indice e sono di natura passiva; tuttavia, differiscono per diversi motivi. Gli ETF sono solitamente più flessibili e più convenienti dei fondi indicizzati.
In primo luogo, gli ETF hanno coefficienti di spesa inferiori perché sono più economici da gestire. Il coefficiente di spesa è espresso in percentuale annuale: per esempio, un 1% spesa significa $ 10 di tasse sono pagate per ogni $ 1.000 investito. Quindi, a parità di condizioni, un rapporto di spesa inferiore aumenterà i rendimenti del fondo.
In secondo luogo, gli ETF sono più flessibili perché, analogamente alle azioni ordinarie, sono negoziati in borsa e possono essere acquistati in quantità più modeste (il lotto minimo è di 1 unità, quindi l’investimento minimo corrisponde a 1 prezzo unitario di quello specifico ETF).
La maggior parte degli ETF sono veicoli di investimento passivi, ma negli ultimi anni è nata una nuova serie di ETF a gestione attiva che combinano i migliori rialzi dei fondi negoziati in borsa e delle strategie attive; sono chiamati ETF smart beta.
Investire in ETF
Investire in ETF può essere remunerante grazie alla loro struttura efficiente e farlo è piuttosto semplice; tutto ciò di cui si ha bisogno è una qualsiasi piattaforma di investimento online che consenta di acquistare quote in Exchange Traded Funds.
Gli ETF sono adatti alla maggior parte degli investitori che non hanno il tempo di ricercare singoli titoli e comportano meno rischi di acquistare singoli titoli a causa della diversificazione implicita di tutti i fondi di investimento in pool.
Gli ETF sono adatti anche per i piani di risparmio, in cui gli investimenti possono essere effettuati periodicamente tramite piani di accumulo automatizzati.
ETF popolari
- Vanguard FTSE All World High Yield Dividend
- Invesco S&P 500
- Invesco Physical Gold
- Lyxor Nasdaq 100
- iShares Morningstar Mid-Cap Growth ETF
- Wisdomtree Wti Crude Oil
- Xtrackers MSCI World Energy
- Wisdomtree Wheat
- WisdomTree Physical Palladium
- Vanguard USD Corporate Bond
Svantaggi degli ETF
Lo svantaggio principale degli ETF e dei fondi di investimento in generale, ha a che fare con la performance generale ottenibile, che per definizione è allineata al mercato – quindi alla media complessivo dei titoli di quello specifico universo o mercato di riferimento – e perciò non può essere “eccezionale” o, come si dice in gergo, “superiore”. Questo problema purtroppo è da imputare all’overdiversificazione, i cui vantaggi sono sopravvalutati dalla dottrina finanziaria moderna. Leggi questo articolo per saperne di più sui limiti dell’investire in maniera tradizionale.
Rendimenti superiori possono essere ottenuti solo selezionando attentamente le migliori opportunità di investimento, mentre i fondi e gli ETF deterranno inevitabilmente titoli inferiori agli altri. Scopri di più leggendo questo articolo.
Per ovviare a queste carenze, si potrebbe detenere un mix di ETF e azioni per avere maggiore flessibilità ed sfruttare contemporaneamente i vantaggi della diversificazione e di un approccio di Focus Investing. A tal fine, Gainshore offre una seriedi portafogli modello strategici da poter replicare a seconda delle proprie preferenze.
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